Il mondo si suddivide più o meno così:
- Chi fa, si mette in gioco è pronto a rischiare.
- Chi rimane fermo, critica non rischia nulla, ovviamente si lamenta costantemente e cerca di sminuire.
- Poi ci sono le altre sfumature, tendenzialmente pronte ad inserirsi più o meno nel secondo caso, paura del giudizio, della solitudine, dell’ abbandono? La trasformazione è un percorso, è dolorosa ci vuole coraggio, è normale fare un po’ di slalom… Va bene tutto, ma chiedetevi perché vi interessa tanto come vive il primo gruppo, perché come voi, più o meno, incontra gli stessi ostacoli. Allora cos’è che turba?il sorriso? Il coraggio? Il piacere che si trova a stare benissimo da soli, senza dover avere necessariamente qualcuno che vi appoggia? Poi ci lamentiamo delle superficialità, di come va il mondo, il problema e che si tende a stare nella seconda tipologia, è più sicura dai…Così più persone fanno questa scelta, e più il resto è folle. Chiedo… visto la scusa del giudizio, il primo gruppo lasciamolo stare ha altro da fare e poi con il giudizio ci ha già fatto i conti…la mia è una provocazione, nata dall’ ultimo incontro ( così nasce quello che scrivo, non è teoria, è vita).Ecco la domanda, come si “giudicherebbe” il secondo gruppo? furbo? Intelligente? Coraggioso? Così, chiedo… Perché sapete non è che il primo gruppo non vede, ma non gli interessa, probabilmente ha scelto che è una battaglia non sua, o che non è il momento… ricordiamoci, il guerriero così detto “spirituale” ( non buono/ fesso a prescindere, perché deve mantenere un immagine, secondo chi? e perché?a qualcuno piacerebbe…) si alza quando necessario…